Comincia così l’avventura della Rivista Penale Italiana – quotidiano a dispetto del nome – che ha deciso di venire alla luce in un momento storico nel quale, dobbiamo riconoscerlo, a tutto si pensa fuorché a varare imprese del genere.
L’attenzione è polarizzata dalla pandemia, dalla crisi economica dei settori stritolati dalle restrizioni e dalla schizofrenia collettiva che si intona alle oscillazioni della percentuale dei contagi. Eppure abbiamo scelto deliberatamente di andare in controtendenza, dando vita ad un progetto nel quale il diritto penale sostanziale e processuale saranno i protagonisti principali, ed è a loro che dedicheremo tutto lo spazio di cui avranno bisogno. Li vedremo calati nella società, potremo osservarne in diretta il continuo, quotidiano adattamento alle novità che il nostro legislatore ogni tanto ci fa piovere addosso e ne ascolteremo la voce attraverso le decisioni dei giudici di merito e di legittimità. Non mancheranno gli approfondimenti, sottoposti al vaglio del nostro prestigioso Comitato Scientifico al quale va la massima gratitudine per il credito che ha voluto concederci – è il caso di dirlo – praticamente sulla parola. Il giornale, si sa, è una realtà che cresce e si adatta continuamente alle esigenze dei
Cari lettori, permettete di presentarci...
suoi veri padroni: voi lettori. E’ per questo che vorremmo avere il piacere di confrontarci con quanti di voi volessero farlo, in una rubrica dedicata – per l’appunto – alla “posta”. Il grande Ettore Scola riuscì a realizzare la scena d’apertura de La Famiglia descrivendo meglio di chiunque altro il sentimento di trepidazione, d’attesa e di preoccupazione che nutre chi si trova di fronte ad una creatura appena nata. E lo sintetizzò in una sola battuta: “Cosa diventerai? Un genio o un imbecille?”, dice il nonno al nipote in fasce. Noi ci sentiamo un po’ così, ma siamo più ottimisti: escludiamo di avere partorito una scempiaggine e speriamo al tempo stesso, se non di avere avuto un colpo di genio, quantomeno di aver concepito un prodotto editoriale obiettivo e rigoroso, nel quale l’opinione del commentatore sarà rigorosamente distinta dalla notizia che lo ha originato. Auguriamoci quindi di procedere nella direzione che ci siamo prefissati e auguriamo a voi che ci leggerete di incuriosirvi agli argomenti che avremo il piacere di proporvi.